La ferrata deve il suo nome al tragico evento che il 9 Ottobre 1963 rase al suolo Longarone e paesi vicini. Nel 2015 le Guide Alpine di Cortina hanno attrezzato questo percorso per permettere di osservare lo scenario della tragedia da un punto di vista privilegiato. La speranza è che questo immane disastro non venga mai dimenticato e serva da monito per l’umanità.
Per chi non fa la ferrata proponiamo un panoramico percorso da Erto a Casso su antico tracciato dei carbonai che trasportavano il prezioso carbone dalla Val Zemola alla Val del Piave.
PROGRAMMA:
Comitiva “A”: “Ferrata della Memoria”
Dal 6°tornante della statale Longarone-Erto per stradina si raggiunge un parcheggio dove, attrezzati da ferrata, proseguiamo per sentiero nello spettacolare canale che portava l’acqua dal torrente alla cartiera di Codissago già dal 1800. Superate due gallerie (consigliata pila frontale) e cenge attrezzate si giunge all’attacco della ferrata che inizia con una scala e si sviluppa poi su un percorso molto esposto e tecnico al termine del quale si segue un intaglio nella roccia, costruito per far passare la teleferica che da Longarone portava i calcestruzzi ala cantiere della diga. Si arriva poi al sentiero 380 proseguendo poi per l’area della diga (tempo permettendo deviazione per salire a Casso).
Comitiva “B”: Trui dal Sciarbon da Erto a Casso
Da Erto inizia un antico sentiero percorso di carbonai d’un tempo e riadattato per l’escursionista che potrà vedere tutto il fronte dell’immane frana del M. Toc e il sottostante lago residuo. Facile percorso su ampia cengia arbustiva e sassosa per arrivare alle prime case del singolare abitato di Casso: potremo vedere piccoli nuclei di nuova vita in questo borgo coraggioso dove le antiche costruzioni in pietra quasi si toccano. Dopo il pranzo a sacco e tempo libero per il “Trui de S.Antoni” si scende poi alla diga.
A comitive riunite ci sarà poi la visita guidata al “Coronamento” della diga con vista spettacolare sull’orrido del Colomber che scende verso Longarone.