Lagorai, territorio sconfinato, natura ancora intonsa, montagne e panorami sempre nuovi, sensazione di energie primordiali non ancora addomesticate dall’uomo.
Ad ascoltare con l’orecchio dello spirito si sentono respirare profondamente queste montagne, luoghi appartati non coinvolti dalla grande folla chiassosa del turismo di massa. Camminare sugli innumerevoli sentieri si traduce in esperienza di coinvolgimento intenso. Magico Lagorai, il soffio del vento, i suoni puri della natura, il silenzio e la solitudine, la fatica delle lunghe percorrenze. Ogni volta è come ritrovare un vecchio amico, ogni volta è come ritornare un po' a casa.
Domenica mattina ore 5, la sveglia... implacabile mi da il buongiorno, gli occhi faticano ad aprirsi ed i pensieri mi consigliano di “poltrire” ancora un po',oggi non è concesso, oggi si va in Lagorai, non si può disertare l’appuntamento. Alle 6.30 ci ritroviamo puntuali con gli amici del Cai, le strade sono deserte. Una voce, forse la stessa che mi suggeriva di tergiversare a letto mi ricorda che è domenica mattina, le persone “normali” si concedono un po’ di riposo in più, mentre noi “Caini” abbiamo i nostri pensieri tra gli ultimi fumi del sonno e immagini mentali sui monti che andremo a conoscere. Viaggio tranquillo fino a Fierollo, punto di partenza. Giorgio la nostra guida ed accompagnatore di oggi ci illustra i luoghi che andremo a visitare è l’importanza naturalistica, una vasta area incontaminata e quasi priva di insediamenti umani, oggetto di studi e ricerche universitarie. La parte iniziale del percorso si svolge su comoda strada carrozzabile all’interno di un bel bosco, ma complice una delle prime giornate di forte calore è presente una forte umidità, si suda molto.
Si raggiunge una prima malga e contemporaneamente si inizia a camminare su sentiero. Adesso il terreno è tipico e frequente in Lagorai: prati, rocce, numerose cime, qualche piccolo laghetto o zona umida, ancora qualche residuo di bosco che più in alto lascerà spazio alla roccia. Il sentiero che da malga Fierollo ci conduce a cima del Frate (2351 mt.) Passo Cimon del Rava, malga Rava per poi ritornare a malga Fierollo rientra nel comprensorio di Cima d’Asta-Cimon Rava.
Si distingue chiaramente la differente origine geologica di Cima d’Asta dai gruppi montuosi della regione, con i suoi porfidi chiaro segnale di formazione vulcanica. La cima del Frate è una di quelle curiose forme che la natura ci regala. La verosimiglianza ad un profilo di un monaco e straordinaria, non manca un certo stupore nello scoprire la bellezza che assume la natura in alcune circostanze. Dopo il “Frate” cerchiamo di proseguire per il passo Rava ma alcuni residui nevosi ci inducono saggiamente a non proseguire. Su una posizione panoramica invidiabile facciamo la pausa pranzo.
Il dislivello fin qui percorso già inizia ad essere importante, ma complice la bella giornata, una buona compagnia con le sue sacrosante “ciacoe”, un ambiente naturale magnifico è stato superato senza difficoltà.
Ritorniamo percorrendo a ritroso i sentieri del mattino, piccolo rammarico non avere svolto il percorso proposto in origine, ma la decisione assunta è del tutto corretta privilegiando la sicurezza. La promessa è quella di ritornare con le opportune varianti del percorso. Gita decisamente di grande soddisfazione, la magia e l’incantesimo in cui il Lagorai ti trasporta anche questa volta si è manifestata.
Ritornando a casa complice la fatica della giornata e la precoce sveglia come si dice: le palpebre le cala un po'. Ma…. fatica ben spesa e ripagata da una giornata trascorsa in buona compagnia ed in un ambiente naturale superbo.
Quale migliore ricarica per le nostre batterie interiori?