A SCUOLA DI GEOLOGIA SULLE PALE DI SAN MARTINO
sul sentiero delle Crete Rosse, immaginando la preistoria
Un tuffo nella storia geologica di tanti milioni di anni fa, la nostra escursione domenica 27 giugno, accompagnati e a lezione dal geologo prof. Ugo Scortegagna, operatore naturalistico del CAI nazionale.
Raggiungiamo in pullman Malga Fosse, poco prima del Passo Rolle: è la 1°gita in corriera dopo oltre 20 mesi di stop a causa del Covid ma, con un po’ di disciplina e rispetto delle regole e comportamenti previsti, siamo ancora insieme con una certa emozione!
Iniziamo la nostra camminata lungo il sentiero dei Finanzieri, sotto le grandiose pareti del Cimon della Pala, passando accanto a strane formazioni rocciose con fasce di rocce stratificate, ondulanti, color ocra, che contrastano con la dolomia che caratterizza il gruppo Pale. Ugo ci spiega l’evolversi di queste strane rocce, residui di immense lagune presenti milioni di anni fa, fossili, pieghe di pietra, formatesi da enormi spinte marine allora presenti. E poi le glaciazioni, le erosioni, che hanno modellato in maniera così bizzarra questo settore dolomitico: enormi sfasciumi di canaloni di rocce e ghiaie sono accanto a morbidi pendii prativi.
Man mano che saliamo il panorama si fa sempre più ampio e il rumore del traffico sulla strada del passo Rolle sempre più lontano: oltre la valle ecco l’inizio dei Lagorai con la Cavallazza e il Colbricon, il regno del porfido, più oltre il profilo delle Vette Feltrine e, sotto, la brulicante San Martino di Castrozza. C’è spazio anche per osservazioni botaniche (bellissime varietà di fiori) e ambientali e, dopo una pausa ristoro, raggiungiamo Col Verde ove arriva una cabinovia da S. Martino e parte la funivia del Rosetta.
Per il percorso di ritorno ci avviamo sul sentiero dei Cacciatori, passando per boschi di larici e abeti e arriviamo alla sorpresa finale che ci era stata promessa da Ugo: stupende fioriture a mazzi della “Scarpetta della Madonna”, altrimenti detta “Scarpetta di Venere”, un esemplare di orchidea selvatica rarissimo in tutto l’arco alpino, con una eleganza di forme e colori indescrivibile!
Una bella giornata di escursione con paesaggi dolomitici incantevoli, occasione di incontro e cultura ambientale, con un tuffo nel passato molto remoto, quando l’uomo era, forse, ancora nei lontani pensieri del Creatore...
Danilo Parise