Monte Migogn 31-07-2021

AI PIEDI DI SUA MAESTÀ

No, non si riferisce a nessuna testa coronata l’intestazione di questo articolo, ma a quella che nel settore dolomitico è indiscutibilmente considerata una delle montagne più importanti: la Marmolada.

  

Il nostro proposito originale era quello di salire a punta Serauta cimentandosi nella ferrata Eterna (Brigata Cadore) con un primo gruppo di “ferraioli”, ed una seconda comitiva impegnata in una escursione alle creste del Migogn. Purtroppo le incerte condizioni del percorso, con presenza ancora di neve e le condizioni meteorologiche ci fanno desistere ad affrontare il percorso attrezzato. Condizioni meteorologiche che ci hanno lasciati per tutta la settimana precedente la gita nell’incertezza, giornate di sereno alternate a giornate di pioggia. In effetti anche questo Sabato di fine Luglio non si discosta dai giorni precedenti, i dubbi non sono dissolti dalle previsioni meteo che ci preoccupano non poco.

Tutti puntuali alla partenza, nessuno ritardatario, sveglie regolate in perfetto orario, forse qualcuno avrà litigato con il cuscino? O con gli occhi, che faticavano ad aprirsi? Forse un buon caffè sarà stato il nostro alleato nella titanica impresa del risveglio antelucano?
Ad Agordo scelto come posto tappa per il caffè/colazione lo sguardo volge a nord in direzione della nostra meta. Il cielo è buio, nuvolaglia scura non promette nulla di buono, una leggera pioggia cade. I pensieri che affollano la testa ci suggeriscono idee pessimistiche “me sa che qua giremo el pullman e tornemo casa”.

Arrivati a passo Fedaia il meteo muta rapidamente. Pur in presenza di vento e di una temperatura decisamente fresca si affaccia a ritemprarci la presenza di un timido sole.

Dal passo si sale al rifugio Padon, bella la vista della Marmolada di fronte a noi, con rammarico si nota il progressivo ritiro del ghiacciaio,



qualcuno ha ricordi di una presenza del manto di ghiaccio e neve ben più esteso. Dove ora è roccia durante la prima guerra mondiale gli Austriaci avevano ideato e costruito la città di ghiaccio, dedalo di tunnel ed ambienti dove vivevano al riparo dal nemico e dalle intemperie.  Il tempo è ancora incerto con la presenza di umidità e nuvole che ci permettono solo in parte di godere degli ampi panorami che il percorso offre. Le creste del Migogn con le sue ampie praterie e’ un itinerario agevole, percorrendo la sua dorsale si affrontano alcuni saliscendi per vincere qualche “gobba”del percorso. Cima Migogn (2384 m.) è il punto più elevato del percorso.

   

Dalla cima inizia la lunga discesa. Complici le recenti piogge che rendono il terreno scivoloso ed una manutenzione del percorso carente rendono il percorso un po' ostico a più di qualche escursionista. Arriviamo a Ronch, ridente contrada posta su splendida posizione panoramica, decidiamo per una tranquilla pausa. Il timore della pioggia non ci ha permesso di fare lunghe soste. La lunga discesa ha fatto emergere un po' di giustificata stanchezza. Proseguiamo per la parte finale dell’escursione che ci porta ad intercettare il nostro pullman. Alcune considerazioni finali:  proporre escursioni da condividere con i soci Cai non è scevro dal coinvolgimento da parte degli accompagnatori di entusiasmi ma anche di responsabilità.



La voglia di condividere una meta, le emozioni che può suscitare in noi e nel gruppo le località percorse, le preoccupazioni organizzative, l’attenzione e l’impegno perché tutto si possa svolgere nel migliore dei modi, la gestione di possibili imprevisti, la non remota  evenienza di condizioni che non permettano lo svolgimento dell’evento (es.condizioni meteo) ecc….Non c’erano le condizioni ambientali ottimali oggi, tutto questo credo ci deve fare estrapolare da questa giornata  gli aspetti positivi: pur in presenza di previsioni meteo fosche il tempo è risultato clemente, tante nuvole ma niente pioggia, ci ha permesso di trascorrere una bella giornata immersi nella natura, la piacevole compagnia del gruppo, il vino ed il dolce per il compleanno del nostro Giuseppe, ottantenne custode del segreto per l’elisir di lunga vita e poi…..non abbiamo trovato code di auto in Valsugana.



Socio CAI -  Partecipante alla gita

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